Su Google si fanno largo le ricerche dei principi attivi

Dicembre 16, 2013 in Pharma on line di Oscar Lambrughi

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Oltre un terzo degli italiani ricerca informazioni sulla propria salute online, questo è quanto emerge da una ricerca che ha aggregato i dati Censis,  Google (Trends Forrester), fotografando il mondo del farmaco sul web

Aziende farmaceutiche ItalianeI pazienti cercano in particolar modo indicazioni, commenti e scambi di esperienze sul web. Anche se il medico rimane la fonte primaria per ottenere informazioni (56%), il web viene consultato più del farmacista (4%). Principalmente la ricerca riguarda chiarimenti sulle patologie (90%), sulle strutture sanitarie a cui rivolgersi (59%) e per confrontarsi con altri utenti. Accanto a queste azioni di tipo informativo, online gli italiani prenotano visite ed esami (15%)e acquistano farmaci (3%) (dati Censis 2012).

Ma non solo i pazienti, anche i medici fanno largo uso del web canale digitale. I dati di Google mostrano come gli operatori sanitari cerchino approfondimenti relativi ai pazienti,  aggiornamenti scientifici e informazioni sui prodotti farmaceutici: a seguito di un incontro con un rappresentante farmaceutico (34%), dopo aver visto la promozione di un farmaco e per avere dati sulle controindicazioni dei medicinali (61%).

L’attività più frequente rimane, però, quella di scambiarsi informazioni su patologie e farmaci: in America, soprattutto (dati Forrester), oltre il 50% della vendita dei farmaci è influenzata da informazioni raccolte online e il 7% degli acquisti avviene sul web.
Secondo una ricerca della Pfizer, per esempio, ogni giorno sono più di 500 i gruppi parlano di diabete, 36mila i video dedicati a interventi chirurgici, 170 mila i pazienti iscritti a Social Network specializzati che parlano della loro condizione cronica e di possibili trattamenti.

Per quanto riguarda le parole più cercate sui motori di ricerca, quelle che riguardano i nomi dei principi attivi sono sempre più numerose e a volte superano quelle dei brand.
Anche se Aspirina e Tachipirina sono più cliccati su Google rispetto all’acido acetilsalicilico e al paracetamolo, le query legate all’ibuprofene hanno superato quelle del Moment o dello Spidifen. Ma anche tra i mucolitici, il brand prevale sul principio attivo: Fluimucil è ancora più ricercato dell’acetilcisteina.

Le persone usano i motori di ricerca perché interessati e soggetti attivi nell’ottenere informazioni riguardo il loro stato di salute o quello delle persone che gli stanno accanto, o nel caso di operatori sanitari, materiali legati alla loro professione. I trend di ricerca sono quindi un’utile strumento per le aziende farmaceutiche, che possono da questi dati capire quanto è conosciuta l’area terapeutica di interesse e i trattamenti e personalizzare poi la strategia di marketing, fornendo le informazioni che il target effettivamente richiede.