VINE e i video tweet, una risorsa social anche per il pharma?
Luglio 24, 2013 in Social media di
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Nel post di oggi vi vorrei parlare di Vine, l’app gratuita per iPhone e iPad messa a disposizione da Twitter. L’applicazione consente di girare microvideo della durata di 6 secondi da postare sul popolare social network. Il servizio è stato creato da una startup, Vine appunto, acquistata l’anno scorso da Twitter.
Come funziona Vine?
Con Vine è l’utente stesso a divenire regista di un filmato , è sufficiente trovare qualcosa da riprendere e cliccare sull’icona della telecamera in alto a sinistra. Per filmare basta tenere il dito premuto sullo schermo e nel momento in cui lo si sposta, s’interrompono le riprese. E’ possibile ripetere la stessa operazione più volte, cambiando punto di vista e improvvisandosi registi. Lo scopo dell’applicazione, infatti, è proprio quello di stimolare la creatività degli utenti che hanno uno spazio di tempo ridotto per potersi esprimere.
A questo punto sarà Vine ad assemblare i vari spezzoni ottenendo un unico filmato, che potrà essere corredato di hashtag e commenti, sempre nei limiti dei 140 caratteri e postato in seguito su Twitter o Facebook. Il microvideo apparirà naturalmente anche sulla Timeline di Vine, che ricorda molto quella di Instagram, l’altra applicazione social ad oggi molto popolare. Il filmato si vedrà in loop, senza interruzioni.
Il successo di Vine
Appena sei mesi dopo essere stata acquisita da Twitter e circa due mesi e mezzo dopo il suo debutto sui dispositivi iOS, l’appVine è salita in cima alla classifica delle app gratuite in America, scavalcando così l’app dell’acquirente Twitter che si trovava solo al 35° posto.
L’applicazione è stata lanciata a fine gennaio per iPhone e iPad, ma, a partire da giugno, è stata resa disponibile anche per i device Android e, sempre nello stesso mese, ha raggiunto la soglia dei 13 milioni di utenti.
Vine e le aziende
Dopo soltanto pochi giorni dal lancio di Vine, i grandi brand avevano già intrapreso l’esplorazione della piattaforma alla ricerca di nuovi modi di interagire con i propri follower. Si trattava per lo più di tentativi con i quali le aziende provano a capire se fosse stato possibile raccontare una storia nello spazio ristretto di sei secondi e inizialmente i video-tweet si limitavano ad essere loop di prodotti o loghi, ma alcuni oggi esibiscono una forte dose di creatività.
L’interesse delle aziende per Vine era principalmente legato al fatto di poter estendere visivamente la propria presenza su Twitter, fornendo ai propri followers dei contenuti stimolanti che mantenessero viva la loro attenzione, ma non solo. L’ultima proiezione eMarketer mostra che entro il 2014, quasi i tre quarti della totalità degli utenti internet statunitensi guarderà video online almeno una volta al mese. Inoltre, accanto alla crescente audience, la spesa per la pubblicità in video, sia desktop che mobile, salirà da 2,93 miliardi dollari nel 2012 a 8,04 miliardi dollari nel 2016.In futuro dunque il video online si dimostrerà così importante che la pubblicità televisiva dovrà venire necessariamente integrata con questo nuovo “prodotto comunicativo”.
Aggregatori di Vine
Abbiamo già visto qualche esempio di aziende che hanno iniziato ad utilizzare Vine per la propria comunicazione su social network in svariati settori che vanno dai beni di largo consumo, ai fast food, ai retailer, ma per poter vedere qualche altro esempio vi consiglio di utilizzare uno dei tanti “aggregatori” di Vine, quello specifico per i brand: brands on vine .
Gli aggregatori di Vine sono dei siti web dove è possibile eseguire delle ricerche per degli specifici Vine dedicati a determinati e precisi argomenti, , o semplicemente visualizzare i video secondo un determinato ordine, come vinesmap, che permette ai visitatori di visualizzare gli ultimi Vine postati in determinate regioni geografiche.
Qui di seguito vi elenco alcuni di questi aggregatori:
- Vinepeek
- VineRoulette
- VinesZap
- Just Vined
Vine e le aziende farmaceutiche
Anche alcune aziende farmaceutiche hanno iniziato ad utilizzare Vine: le prime sono state Boehringer Ingelheim, Abbott e AstraZeneca.
I filmati riguardano le patologie d’interesse dell’azienda, danno informazioni ai pazienti sui medicinali su prescrizione e illustrano quelli OTC, il tutto in modo creativo, originale e soprattutto altamente virale. Ma con Vine un’azienda può sviluppare molte attività, tra cui:
- Raccontare il suo brand con “pillole” video ad alto impatto emotivo;
- Aprire un canale di comunicazione diretto con il pubblico;
- Lanciare contest e games sotto forma di video quiz;
- Inserire Vine nel suo content marketing mix (cioè nell’offerta di contenuti);
- Creare una preview, cioè un’anteprima, dei propri prodotti in modo semplice e diretto;
- Filmare le parti più belle di un evento
Questo post ha l’obiettivo specifico di sottolineare come Vine non sia solo una app fine a sé stessa, ma che è indice di una tendenza che sposterà la comunicazione verso il video, basti pensare, infatti, che subito dopo la sua introduzione sul mercato, anche il rivale Instagram ha inserito una funzionalità aggiuntiva per la creazione di mini filmati.
Questa tendenza non deve essere ignorata dalle aziende farmaceutiche, che possono trarre enormi vantaggi dalla relazione con il proprio pubblico (pazienti, medici, caregiver) via social media.